Negli ultimi anni, confermato anche da dati epidemiologici, la percentuale dei pazienti affetti da diabete sta continuamente aumentando.
Nel 2016 sono oltre 3 milioni 200 mila in Italia le persone che dichiarano di essere affette da diabete, il 6,2% dell’intera popolazione (16,5% fra le persone di 65 anni e oltre).
La gestione terapeutica di tale paziente è strettamente legata al suo quadro clinico, spesso complesso, influenzato non solo dalle caratteristiche metaboliche di base ma anche dalle comorbidità (malattia cardiovascolare, alterazioni metaboliche, etc.), dalle complicanze croniche in atto, dal rischio delle ipoglicemie, dal problema nutrizionale e non da ultimo dalla difficoltà di autogestione della terapia.
Il panorama terapeutico a disposizione della classe medica sta arricchendosi continuamente di nuove opzioni: sia nuovi farmaci evoluzione di classi consolidate, farmaci biosimilari, sia nuove classi terapeutiche o formulazioni settimanali (es. gliflozine e farmaci basati sul sistema incretinico) sia nuove formulazioni insuliniche concentrate.
Le possibilità offerte dall’innovazione scientifica vanno però combinate con una sempre maggior attenzione all’appropriatezza terapeutica combinata con un’aderenza ottimale al trattamento.
Poiché l’emergenza della cronicità è in forte crescita si rende sempre più necessaria intensificare la collaborazione del Diabetologo con il Medico di Medicina Generale.
Sulla base di queste premesse e alla luce degli ultimi dati di letteratura, il convegno scientifico vuole affrontare la tematica della complessità dell’individuazione delle opzioni terapeutiche più appropriate in relazione alle caratteristiche cliniche soggettive dei singoli pazienti e presentare le più moderne opzioni terapeutiche a prescrizione specialistica, ma spesso co-gestite anche dal Medico di Medicina Generale.